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Namespace Prefixes

PrefixIRI
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Statements

Subject Item
n2:6
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crmsci:S4_Observation
ecrm:P3_has_note
Parato composto da pianeta e 3 stole. Dimensioni cm 97.5 x 63; cm 101 x 21. Un raffinato tessuto d’abbigliamento, con il quale è stata confezionata la pianeta, mostra una singolare soluzione disegnativa, che vede la presenza del motivo a rametti biforcati e fioriti incluso entro un delicato sistema di maglie irregolari rese da esili tralci gemmati. Il marcato andamento sinuoso dei motivi vegetali, ancora di piccole dimensioni, è ulteriormente enfatizzato dall’irregolarità delle maglie che suggeriscono vibrazioni ottiche. A tale risultato decorativo si aggiunge il deciso contrasto cromatico, stabilito tra la contrapposizione fondo rosso-opera oro, ed effetti luministici conferiti dalla tecnica tessile. La trama lanciata metallica, su fondo in taffetas, infatti crea rifrazioni di luce mentre le broccature dorate che descrivono il disegno in primo piano suscitano preziosi bagliori. Le composizioni classiche a rete di maglie simmetriche e regolari del Rinascimento in questo periodo lasciano il posto al desiderio di un più spiccato movimento così da tendere sempre più verso l’arabesco o a trasformarsi in intrecci labirintici, spesso ispirati dai contemporanei ferri battuti, entro cui vengono inseriti i piccoli motivi vegetali (cfr. R. Orsi Landini, Il velluto da abbigliamento..., in Velluti e Moda..., 1999, pp. 58-59). Proprio tale orientamento stilistico si coglie sul nostro esemplare il quale, pro-ponendo come soggetto ornamentale la formula dei mazzolini sparsi, rivela inoltre la propensione per la cifra naturalistica, suggerita nel Seicento dalle appassionate ricerche botaniche. La particolare fantasia dell’intreccio dei racemi, così come il gusto naturalistico evidente nella presenza del rametto fiorito e biforcato, proposto in quattro diverse varianti, minuziosamente definito, guida la collocazione del tessuto all’ultimo quarto del XVII secolo. La produzione del tessuto, elaborata con un’armatura semplice ma con materiali preziosi e un’alta qualità tecnica, permette un’attribuzione all’Italia anche se, vista la massiccia diffusione di questa tipologia tessile, non è facile precisarne con certezza l’ambito di produzione. Per confronti con motivi simili al nostro si segnalano: un frammento della collezione Gandini nel quale la rete di maglie irregolari è appena accennata in un intreccio di volute ed elementi fìtomorfì tracciati in sottotono sul fondo damasco, in netto contrasto con i bouquets broccati in primo piano (cfr. E. Bazzani, scheda n. 237 in La collezione Gandini..., 1993, pp. 176-177); una rete di maglie definite da esili tralci fogliati ma di impostazione più regolare, includente una corolla a palmizio resa molto graficamente, orna un altro frammento sempre della collezione Gandini, vicino al nostro più per l’ariosità della composizione che per lo stile (cfr. E. Bazzani, scheda n. 147 in La collezione Gandini..., 1993, p. 146). (Roberta Civiletto)
ecrm:P2_has_type
n6:general-observation
crmsci:O8_observed
n4:c8e88c60-f15e-3318-9f23-9ce5f0d75752