. . . "Le grandi maglie campite da anfore fiorite, la cui resa naturalistica comincia ad essere maggiormente aderente alla reale, suggeriscono una datazione del tessuto verso gli inizi del XVII secolo. La presenza nei punti di tangenza delle maglie delle melegrane, figurazione usuale nei tessuti tra Quattro e Cinquecento, ma qui sormontata da croce apicale, fa ipotizzare una realizzazione della stoffa su committenza ecclesiastica, interpretando la presenza del frutto ricco di grani come una metaforica unione dei fedeli sotto l\u2019autorit\u00E0 della Chiesa (cfr. J. Hall, Dizionario\u2026, 1996, p. 276) Si ricorda inoltre che la simbolica accoppiata della melagrana con la croce nell\u2019iconografia devozionale sar\u00E0 l\u2019attributo di San Giovanni di Dio dopo il 1690, anno della sua canonizzazione (cfr. Idem, p.207). Affinit\u00E0 compositive si notano con il damasco del piviale datato tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo della basilica di San Giacomo Apostolo dell\u2019Isola di San Giulio in provincia di Novara (cfr. P. Marabelli, in T. Boccherini \u2013 P. Marabelli, Atlante di\u2026, 1995, p. 60) e il damasco della pianeta della prima met\u00E0 del XVII secolo della chiesa di Santa Maria in Provenzano di Siena (cfr. S. Bogi, scheda n. 47 in Drappi, velluti\u2026, 1994, p. 136). (R. Civiletto; M. Vitella)"@it .