"impaginazione a rete di maglie cruciformi di differenti dimensioni formate da cornici di foglie dentellate e minuti trifogli che includono al loro interno un fiore a quattro petali inscritto in una seconda maglia concentrica polilobata, definita da minuti tralci. Nei punti di tangenza delle cornici compaiono nodi con tre perle. Il motivo \u00E8 completato dalla presenza di rametti ricurvi recanti minuti girali e fiore centrale, disposti in posizione obliqua sugli assi diagonali delle maglie."@it . "3 trame; I di fondo, canapa o lino, 3 capi, Z, colore naturale; II lanciata, seta, 3 capi, S, colore giallo; III lanciata, seta 3 capi, S, colore bianco Scalinatura: 1 passata \nRiduzione: 14 passate/cm \nProporzione: 2 di fondo/1 lanciata"@it . "2021-02-10T00:00:00"^^ . . "cm 25 x 14; numero dei campi: 4; tipo di campo: a ritorno"@it . "cm 52 senza cimose \nCimose: mm 50 per parte, fili celesti e viola con armatura in raso da 5."@it . . ": 2 orditi; I di fondo, organzino di seta, 2 capi, S, colore viola; II di legatura, organzino di seta, 2 capi, S, colore viola\nScalinatura: 5 fili\nRiduzione: 45 fili/cm di fondo; 27 fili/cm di legatura \nProporzione: 2 di fondo/1 di legatura"@it . ": fondo in raso da 5 diffalcamento 2, faccia ordito, prodotto da tutti i fili e da tutte le trame di fondo. Opera creata da due trame lanciate seriche, fissate al corpo del tessuto in diagonale 2 lega 1, direzione Z, dai fili di legatura. Sul retro le trame supplementari sono ancorate in diagonale 1 lega 2, direzione S, sempre dall\u2019ordito di legatura. L\u2019opera riposa sul raso di fondo"@it . "Il parato in esame \u00E8 composto da piviale e due pianete. Le pianete e il piviale rintracciati tra il Tesoro e il Museo Diocesano del duomo di Monreale dovevano probabilmente far parte di un pi\u00F9 corposo corredo, se si considera verosimile la rispondenza tra essi e un intero parato elencato in uno dei tanti inventari custoditi nell\u2019Archivio storico del duomo di Monreale. L\u2019inventario \u00E8 quello del 1598 stilato durante la reggenza dell\u2019arcivescovo Ludovico Torres II, che comprende esclusivamente vesti sacre e suppellettili tessili distinti per colori liturgici. Sull\u2019elenco si legge: \u201C...item un altro piviale di domasco pavonazzo a fundu di oro et suo passamano a trizzone di oro, argento, et seta pavonazza co l\u2019arme di Mons. re Torres s\u00B0 (...) Item sei pianete co stoli, et manipuli, et due borze di domasco pavonazzo et passamano di seta gialna et pavonazza co l\u2019arme di Mons. re Torre s\u00B0\u201D (cfr. Inventario della... Ms. del 1598, presso l\u2019Archivio storico del Duomo di Monreale, busta 723). L\u2019identificazione dei capi liturgici con quelli in esame pu\u00F2 considerarsi attendibile anche grazie ad altri aspetti di carattere tecnico-stilistico, emersi da un pi\u00F9 attento studio, che permettono di tracciare con maggiore precisione l\u2019ambito culturale in cui i manufatti furono realizzati. Il tessuto impiegato per la loro confezione \u00E8 un broccatello a due trame lanciate, collocabile nell\u2019ultimo quarto del Cinquecento, che rientra in una produzione tessile di media qualit\u00E0 destinata a uso ecclesiastico. Il tipo di disegno che orna la superficie tessile propone una struttura a rete di maglie simmetriche, molto diffusa nel XVI secolo in gran parte dell\u2019Europa, ma che per alcune peculiarit\u00E0 formali e coloristiche \u00E8 riferibile a una precisa area geografica. Infatti il fitto schema compositivo, nel quale si rintraccia l\u2019influenza dell\u2019arte islamica, le valenze cromatiche tutte giocate su forti contrasti, la forte stilizzazione delle linee dei motivi vegetali che compaiono all\u2019interno delle maglie, cos\u00EC come la resa bidimensionale delle forme e i marcati giochi grafici evidenti nell\u2019intreccio geometrizzante della griglia, dal ridotto rapporto modulare, rimandano pi\u00F9 precisamente al repertorio decorativo spagnolo (cfr. A. De La Mota Gomez-Acebo, Tejidos Artisticos..., 1980, pp.13- 22), che oltretutto sul finire del secolo presenta per questa tipologia ornamentale dimensioni minute proprio come quelle del nostro esemplare (cfr. D. Devoti, L\u2019arte del..., 1974, p. 25). La vicinanza del manufatto con stoffe coeve di realizzazione spagnola \u00E8 evidenziata anche dal genere tessile impiegato e dalle sue qualit\u00E0 tecniche. Il tessuto in questione \u00E8 un broccatello lanciato, tipologia di armatura meno costosa rispetto ad altri elaboratissimi intrecci tessili come il velluto e il lampasso, ampiamente prodotta durante il Cinquecento nei maggiori centri manifatturieri della penisola iberica come Toledo, Granada, Siviglia e Cordova e dove esso, insieme al damasco, risultava tra le variet\u00E0 tessili maggiormente usate per la realizzazione di parati e abiti sacri (cfr. A. De La Mota Gomez-Acebo, Tejidos artisticos..., 1980, p. 17). Ad avvalorare l\u2019ipotesi della sua origine iberica si aggiungono le figure di Ludovico I e Ludovico II Torres, entrambi arcivescovi di Monreale, rispettivamente zio e nipote, di origine spagnola, avvicendatisi tra il 1573 e il 1609 (cfr. R. Pirro, Sicilia Sacra..., 1733, pp. 473-475), che potrebbero essere giunti nell\u2019isola gi\u00E0 provvisti degli arredi liturgici necessari per le sacre funzioni o averli commissionati alla madre patria. L\u2019analisi tecnica del manufatto ha rivelato una qualit\u00E0 non particolarmente pregiata del prodotto, non tanto per la tecnica di tessitura, che invece risulta discreta, ma piuttosto per l\u2019esigua riduzione dei fili di ordito e di legatura al centimetro. La povert\u00E0 del tessuto si spiega probabilmente con il coincidere di alcuni disastrosi avvenimenti politici ed economici che si verificarono sul finire del regno di Filippo II e l\u2019inizio di quello di Filippo III di Spagna, che contribuirono a causare una forte crisi economica e di mercato con il conseguente inizio della decadenza della produzione tessile Spagnola. \n(Roberta Civilietto)\n\nBibliografia: J.L. Santoro, in Magnificenza..., 2000"@it .