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| - Il disegno della pianeta, tutto organizzato sul ritmato snodarsi di rami fogliacei fortemente curvati, carichi di diverse varietà floreali che si intrecciano tra loro, dà vita a un vorticoso movimento che testimonia l’orientamento decorativo in vigore nella prima metà del Seicento. Lo spirito che anima il gusto delle corti e guida i disegnatori tessili agli inizi di quel secolo è caratterizzato dal desiderio di superare la simmetria e la rigidità compositiva delle regole classiche, così da condurre a una concezione ornamentale molto dinamica dove il soggetto privilegiato è sempre più spesso quello floreale. In questi tessuti la ricerca di movimento si coglie nella fitta impostazione dei motivi decorativi, spesso ispirati dall’ornamentazione orientale, nell’andamento curvilineo dei tralci vegetali, di solito ripiegati sotto il peso delle corolle, e dagli articolati intrecci di volute. Tuttavia se il dinamismo è l’aspetto emergente di tali schemi decorativi, di contro la resa formale appare ancora concepita in maniera bidimensionale e la descrizione dei soggetti è stilizzata, molto grafica, non rendendo solitamente facile l’identificazione delle tipologie botaniche che compaiono frequentemente. Tali caratteristiche sono chiaramente visibili anche sul nostro esemplare, realizzato con un intreccio in taffetas laminato broccato à liage rèpris, e dove il risultato decorativo mostra un forte linearismo sottolineato maggiormente dalla bicromia del tessuto. L’impianto compositivo, creato da un articolato intreccio vegetale, mostra ancora l’influenza dei disegni a teorie orizzontali distribuite su fasce parallele dei tessuti di inizio secolo ed è arricchito dalla presenza di animali, lepri, cani, uccelli e api, rappresentati sempre in movimento, e disposti all’interno dell’ornato secondo un’impostazione a scacchiera. Il soggetto animale, protagonista della cultura tessile antica, come ad esempio quella copta e quella medievale, ritorna a fare la sua comparsa tra la fine del secolo XVI e la prima metà del XVII, soprattutto su tessuti destinati all’arredamento quali i velluti e i damaschi, senza però mai sovrastare il motivo floreale, divenuto l’elemento principe della decorazione tessile (cfr. T. Boccherini, Atlante di..., 1995, p. 63). Quadrupedi e volatili erano spesso introdotti nel disegno per il loro valore simbolico: gli uccelli indicano l’ascesa verso Dio, il cane la fedeltà e la vigilanza, l’ape la laboriosità, la carità e il coraggio, la lepre la mitezza (cfr. J.C. Cooper, Dizionario degli animali..., 1997, pp. 35, 74, 205-206). Sul nostro manufatto, gli animali occupano un ruolo marginale, svolgendo, insieme a un motivo a perline, una funzione di riempimento di quelle che sono le superfici lasciate vuote dal principale elemento decorativo, e denotando così quell’ansia tipicamente barocca di ornare tutti gli spazi a disposizione. L’opera si configura come un esempio di genere tessile di discreta preziosità e buona qualità esecutiva, riferibile per tecnica e gusto, a manifattura italiana della metà del Seicento. In esso gli effetti decorativi sono ottenuti mediante espedienti tecnici semplici ma abilmente congegnati; basti notare la scelta del fondo viola, dato dai fili di ordito, che ben contrasta con le piatte broccature verde prato, o gli effetti luministici prodotti dalla trama lamellare lanciata e dalle punteggiature grigio perla ottenute per mezzo della trama di fondo. Due frammenti tessili che presentano una soluzione disegnativa simile alla nostra si rintracciano all’interno della collezione Gandini, il primo caratterizzato da un’armatura raso liseré e da una struttura compositiva più schematica, mentre l’altro esemplare sempre in raso liseré, mostra un disegno vegetale più ricco e sinuoso e uccelli a riposo (E. Bazzani, scheda n. 76, 1. Silvestri, scheda n. 218 in La Collezione Gandini..., 1993, pp. 103, 125; pp. 168-169). (Roberta Civiletto) (it)
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